Quando si arriva a settembre è per noi come se iniziasse un nuovo anno e quindi si tirano le somme e si valuta ciò che è successo nell’anno passato.

Quello appena concluso non si può certo definire un periodo favorevole per il settore se consideriamo che nel 2011 sono stati venduti meno della metà dei camper del 2007 e che per ritrovare dei numeri simili dobbiamo ritornare a circa venti anni fa. Alcune aziende produttrici e alcune concessionarie storiche hanno chiuso i battenti e quasi tutti gli operatori del settore a qualsiasi livello hanno ridotto le loro capacità produttive e occupazionali.

Quindi, negli ultimi mesi non abbiamo navigato in acque calme e con il vento in poppa. Se a tutto questo aggiungiamo che il nostro principale partner, la rivista di cui eravamo un’emanazione diretta, ha chiuso i battenti in modo repentino e non certamente indolore alla fine dello scorso anno, possiamo dire che eravamo sull’orlo del baratro, stavamo per precipitare senza avere la possibilità di rialzarci.
L’unica cosa che ci rimaneva da fare era quella di razionalizzare il più possibile, non farci prendere dal panico, ricominciare da ciò che di buono avevamo fatto, guardarci attorno e cercare dei nuovi amici con cui iniziare a collaborare.
Supportati dal nostro partner storico, CamperSereno, abbiamo iniziato una nuova collaborazione con la rivista, Caravan e Camper Granturismo. Di concerto con entrambi è nata la nuova avventura del Camper Club Italiano.
Non possiamo nascondere che l’emozione data dall’incertezza del risultato era enorme, la buona riuscita dell’iniziativa sarebbe stata sancita in ultima battuta solo dal gradimento dei soci e che quindi eravate voi i giudici che avrebbero decretato la nostra sopravvivenza o la nostra caduta nel baratro. Solo ed esclusivamente se ci aveste ancora accordato la vostra fiducia avremmo potuto avere un futuro. Ciò sarebbe potuto succedere se gli eventi negativi della fine dello scorso anno non avessero inciso su di un vostro eventuale giudizio positivo maturato nel tempo.
Dopo otto mesi dal cambiamento possiamo tirare le somme. I dati sono questi: i soci del Camper Club Italiano, già a maggio, erano aumentati dall’inizio dell’anno del 10% come valore assoluto, superando abbondantemente la soglia dei 15.000. Confidiamo di avere un incremento del 18-20% d’iscritti entro la fine dell’anno.
Questo risultato ci ha stupito perché è al di sopra di ogni nostra più rosea previsione ed ci ha galvanizzato non poco. Quello che maggiormente ci ha dato coraggio e ci ha accompagnato in questi primi mesi di vita del Camper Club Italiano sono stati i vostri incitamenti a continuare, testimoniati oltre che dalle vostre mail anche dalla vostra presenza numericamente eccezionale alle nostre iniziative.
Noi ci siamo dati da fare organizzando sei raduni in Italia, quattro viaggi all’estero e partecipando a quattro fiere di settore, tutto questo in otto mesi. Voi avete fatto molto di più partecipando in oltre 1700 alle nostre iniziative senza considerare tutti coloro che ci sono venuti a trovare alle varie manifestazioni fieristiche.
Dopo questo breve tempo possiamo dire che non tutto il male vien per nuocere, certamente l’adrenalina si è fatta sentire soprattutto inizialmente, ma abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione che l’impegno, l’onestà e la passione nel lavoro alla lunga paga sempre. Concedetemi di ringraziare da queste pagine sia i collaboratori storici del Camper Club Italiano sia quelli che si sono fatti avanti più recentemente, in quanto tutti hanno contribuito a creare uno spirito di squadra effervescente, motivante e coinvolgente come mai era stato nel passato che ha reso facile affrontare e superare le difficoltà che abbiamo incontrato. Senza di loro nulla sarebbe stato possibile.
Leggendo queste pagine e incontrandoci a Parma potrete scoprire cosa faremo nel futuro, ma grazie a questo ottimo inizio nulla ci è precluso.
Credo che il detto “chi ben inizia è a metà dell’opera” non sia mai stato così vero.

Buon camper a tutti

Giovanni Ongaro